Eravamo ancora a Leh per organizzare il viaggio verso Rangdum. Nel ritornare alla nostra guest house, ci informano che qualcuno ci sta aspettando. Affrettiamo il passo sul sentierino che attraversa l’orto fiorito della famiglia di Tsewang su cui si affaccia la nostra camera, non vediamo nessuno. Poi alziamo lo sguardo, e su, sul terrazzo in cui ci piace tanto prendere il te e perdere lo sguardo oltre le montagne, vediamo affacciarsi una ad una, sette leggiadre creature… sono le nostre ragazze, quelle grandi che non vediamo da diversi anni perché hanno finito di studiare a Rangdum e adesso sono alle scuole superiori di Leh. Sono bellissime!
Choskit, Yangzes, Tsering, Dolma, Palmo, Angmo e Zangmo, scendono parlottando fra loro sottovoce, e, indecise se sorridere o se piangere, ci vengono a salutare.
Sono aggraziate, garbate, vestite con cura… sono un po’ imbarazzate ma vogliono esprimerci tutta la loro gratitudine. Siamo travolti da un’ondata di emozioni e di ringraziamenti.
La loro vita non è semplice perché vivono lontano da casa tutto l’anno, e quando hanno le vacanze da scuola, non possono lo stesso tornare a Rangdum perché la strada è chiusa per l’inverno.
Nonostante tutto, sono decise e determinate a continuare i loro studi, a diventare quello che desiderano (loro, come quasi tutti i bimbi di Rangdum vorrebbero diventare insegnanti o medici), soprattutto per poter migliorare il futuro del loro villaggio.
Un incontro che ci ha confermato che tutto quello che si è fatto ha dato, e continuerà a dare, dei bellissimi risultati.