Panorami grandiosi, piccoli villaggi e monasteri buddisti. Siamo in Ladakh, regione himalayana dell’India nello stato settentrionale di Jammu e Kashmir soprannominata “Piccolo Tibet”. Precisamente, nello Zanskar, a Rangdum, 4000 metri di altitudine.

 

DA OTTOBRE AD APRILE NON SI ENTRA E NON SI ESCE DA RANGDUM

Sul letto ghiaioso del fiume che scorre solo quando si sciolgono i ghiacciai, si erge un piccolo cono di roccia sovrastato da immense montagne striate dei colori intensi dei metalli; sembra che la mano di un gigante l’abbia appoggiato lì per caso, e su, sulla cima, un monastero buddista.

Tre piccoli villaggi nati attorno al monastero vivono secondo un orologio arcaico che scandisce solo due stagioni: una estate tanto breve quanto meravigliosa in cui pastori, capre e yak partono cercando pascoli lontani in questo deserto d’alta quota…
E’ un inverno tanto lungo ed aspro da scolpire i volti e forgiare l’esistenza stessa della gente di Rangdum: due metri di neve, -20 gradi, totale e interminabile isolamento dal resto del mondo.

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